Sabato, 19 dicembre, alle ore 17, inaugurerà nelle sale espositive di Palazzo Ducale una ampia e ricchissima retrospettiva sull’opera e l’arte di Giorgio Benevelli, uno dei più storici e affermati artisti castelnovesi, che con il suo lavoro ha peraltro fortemente connotato il paese: sue sculture in particolare sono presenti in piazze, parchi e chiese del territorio castelnovese, ed anche in Municipio. La giornata inaugurale della mostra prevede intermezzi musicali a cura dell’Istituto superiore di studi musicali Peri – Merulo, e un piccolo rinfresco offerto dal Ristorante “Il Capolinea”.
“Dalla matita alla materia” è il titolo di questa che è la principale proposta espositiva castelnovese nel periodo delle festività. Benevelli fa parte della storia artistica dell’Appennino reggiano. Nasce a Collagna il 3 Maggio 1925 da una famiglia di origine toscana, lucchese per la precisione, di antiche radici artigiane. Nel 1930 la famiglia Benevelli si trasferisce a Castelnovo Monti ed è qui che Giorgio inizia la scuola che poi abbandonerà per iniziare quel grande periodo di antico apprendistato che lo porterà a svolgere i più svariati mestieri: l’ aiuto barbiere, poi il meccanico di moto ed infine l’autoriparatore e trasformatore di autovetture.
Da questo suo saper maneggiare la materia nasce poi l’istinto e la propensione a realizzare qualcosa di artistico: a renderlo conosciuto a livello nazionale, nonostante sia anche un valentissimo pittore, sono le sue sculture. Accumula infatti destrezza manuale con ogni tipo di lavorazione alle macchine utensili e soprattutto diviene abile nell’ uso del cannello assiacetilenico. Proprio nell’ uso del cannello si fondano i prodromi della sua tecnica scultore: fasciare figure aeree con lastre metalliche (rame, alluminio ferro), plasmarle e saldarle. Si può ben comprendere la difficoltà ad impiegare questa tecnica, rispetto allo scolpire (peraltro dall’ artista non disdegnato ed anzi recuperato specie negli anni più recenti) o plasmare, togliendo dal pieno. Lo stile di Giorgio Benevelli è figurativo, anche se nel corso dei decenni di attività ha creato anche opere astratte.
Sull’importanza dell’esposizione afferma l’assessore alla cultura Emanuele Ferrari: “Con questa mostra vogliamo festeggiare i 90 anni del maestro Benevelli, ritratto concreto ed esemplare di artista poliedrico, del suo lavoro incessante di mani, occhi, testa e cuore. Le sue opere hanno fatto la storia e insieme la geografia del nostro paese, dal centro alla periferia, nel focolare domestico e nelle chiese, nei luoghi simbolo della vita democratica. Sono canto e inno, invocazione dell’umano aldilà del bene e del male. Abbraccio di un piccolo grande uomo che ogni giorno ancora plasma, pensa, inventa e immagina nuove visioni e nuovi modi di vedere e abitare il mondo che ci è toccato in dono”.
La mostra resterà visitabile fino al 31 gennaio con i seguenti orari: fino al 6 gennaio dalle 15 alle 18 tutti i giorni; dal 7 al 31 gennaio il venerdì, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18. Per informazioni: biblioteca comunale tel. 0522 610204.
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