Mountain bike

MOUNTAIN BIKE

 

La zona ha una vegetazione come dei paesaggi molto vari: dalle verdi distese dei prati di montagna, alla vivace flora, ai boschi di castagni che troviamo salendo in quota, dalle pianure della bassa reggiana passiamo in pochi chilometri ad ammirare alcune delle più affascinanti cime dell’Appennino tosco-emiliano.
La roccia più spettacolare che ammalia lo sguardo del turista è decisamente quella della Pietra di Bismantova, prospiciente il paese stesso, quasi a proteggere i foraggi che splendono alle sue pendici.

I tempi di percorrenza e i gradi di difficoltà degli itinerari si riferiscono a ciclisti con un minimo di preparazione fisica ed una discreta padronanza del mezzo. Inoltre, la maggior parte dei sentieri attualmente non è segnata e richiede un po’ di spirito di iniziativa qualora la descrizione dei percorsi risulti non precisa, anche in funzione dei mutamenti del territorio.

Ecco alcuni percorsi che vogliamo suggerirvi:

PERIPLO DELLA PIETRA DI BISMANTOVA

Modalità di accesso: da Castelnovo ne’ Monti

Durata: 15 km.

Itinerario:
Questo itinerario si percorre tutto intorno alla Pietra, permettendo così di ammirare la morfologia della roccia nelle sue varie fattezze.
L’itinerario passa dai borghi di Carnola, Vologno, Maro, Casale e Campolungo.
Se interessati, questo percorso può arrivare fino alla località di Pianello, dove ci si imbatte in un ambiente naturale ricco di flora, fauna e minerali.
Siamo nella zona dei Gessi Triassici, dove sorgono alcune formazioni anidritiche originatesi circa 200 milioni di anni fa.

Le aree di Monte Rosso, Monte Merlo, Monte Carù e Monte La Pianellina presentano numerose specie botaniche protette.

FONTI DI S. LUCIA

Modalità di accesso: da Castelnovo ne’ Monti si segue per Cervarezza, fino all’incrocio delle Fonti di S. Lucia.
Dislivello:
1000 m.s.l.m (Campeggio Le Fonti); 885 m. s.l.m. (Busana).

Durata: una giornata.

Itinerario:

Il percorso si snoda attraverso differenti ambienti: si passa dal bosco a castagneto alle faggete fino alle praterie del crinale.
Non è raro imbattersi in qualche animale tipico della fauna dell’Appennino reggiano.

Il sottobosco rende unica la bellezza dei colori della natura, specialmente dopo un temporale di primavera.
Il tratto forse più ostile è quello che raggiunge il Monte Ventasso.