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In merito alle dichiarazioni del Sindaco Bini sui controlli della Polizia Locale

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Il presidente dell’Unione dei Comuni Enrico Bini è intervenuto con un comunicato stampa per rispondere alla nostra richiesta di chiarimenti nel merito di presunte azioni di dissuasione a recarsi nei negozi regolarmente aperti, azioni che sarebbero state esercitate dalla Polizia Locale.
I nostri riferimenti sono le diverse segnalazioni pervenuteci dai cittadini ed anche la notizia pubblicata che informa di una multa comminata al dottor Sciaboni, vicepresidente della Croce Verde di Villa Minozzo, nell’atto di recarsi a comperare il giornale e le mascherine.
Ringraziamo il Presidente per la cortese risposta e per l’assenza di polemica.
Prendiamo atto che il presidente Bini conferma il buon operato della Polizia Locale e ritiene che le multe date senza validi motivi siano chiacchiere distanti dalla realtà.
Ci preme tuttavia sottolineare che la risposta nel suo complesso contiene passaggi che non ci rassicurano.
Se da una parte viene dichiarato che “tutto il personale” assolve al proprio ruolo con competenza, si continua invece a far ricadere sui cittadini una colpa, un vizio o un peccato.
Lo si rileva nell’affermazione che “da parte di diversi cittadini la riapertura di una serie di attività è stata colta come se sottintendesse la possibilità di recarsi presso queste attività in qualsiasi occasione e momento”.
Non è chiaro quali siano da parte dell’Unione “le occasioni e i momenti” opportuni per andare nei negozi aperti.
Il Governo invece chiarisce molto bene cosa ha inteso rendere legittimo con il suo decreto, attraverso la FAQ pubblicata nel suo sito istituzionale.
D: Recarsi in una qualsiasi delle attività commerciali aperte (es. edicole, tabaccai, librerie, cartolerie ecc.) costituisce una ragione legittima di spostamento?
R: Sì, lo spostamento è ammesso, purché nei limiti del tragitto più breve. Le attività commerciali aperte vanno considerate essenziali in base alla normativa emergenziale vigente, perciò l’acquisto dei beni e servizi da esse erogati si configura in termini di necessità. Conseguentemente, tale ragione di spostamento, in caso di eventuali controlli, dovrà essere dichiarata nelle forme e con le modalità dell’autocertificazione e comunque dovrà sempre essere rispettata la distanza interpersonale di almeno 1 metro da ogni altra persona.
A questo punto, poiché spetta all’Unione la gestione e l’indirizzo d’azione della propria Polizia Locale, temiamo che questa possa essere stata influenzata da opinioni, preferenze o timori soggettivi dell’Amministrazione, abbastanza evidenti in tutto il percorso della risposta pervenuta dal Presidente dell’Unione.
La legge è molto chiara nel merito: è vietato passeggiare, è concesso invece recarsi nei negozi che il DPCM del 18 aprile ha riaperto.
Auspichiamo pertanto che anche nella nostra comunità montana si applichi la legge nazionale per come è e per come è spiegata dal Governo medesimo.