Forse, ma non è certo, riapre il Punto Nascite… La domanda è: quando?
Il nostro gruppo si è sempre battuto contro la decisione della regione di chiusura del locale punto nascita.
La nostra battaglia si è combattuta a tutti i livelli, sia in appoggio alle istanze dei comitati nelle sedi istituzionali dove eravamo presenti (Consiglio Comunale ed Unione dei Comuni), sia in collaborazione con i nostri portavoce regionali ed in parlamento.
Il risultato massimo del nostro impegno è stata l’azione politica lanciata dalla Vice Presidente della Camera Maria Edera Spadoni con il patto della Cicogna che ha poi portato all’8 giugno 2018, tutti i nostri rappresentanti in Comune, Regione e Parlamento, a sottoscrivere le istanze dei due comitati montani per la riapertura del punto nascita.
Un impegno chiaro che sanciva le responsabilità della regione e che successivamente ha portato la stessa Spadoni a scrivere a Bonaccini una lunga lettera dove si spiegava chiaramente che non serviva nessun’altra azione se non la volontà della giunta regionale PD di riaprire immediatamente garantendo la necessaria sicurezza.
Due giorni fa abbiamo appreso dalle pagine dei quotidiani che la nostra portavoce in Parlamento Maria Edera Spadoni parla di “un nuovo impegno che fa seguito anche all’incontro dello scorso 19 novembre, al Ministero della Salute con i sindaci dell’Appennino – Enrico Bini e Tiziano Borghi – insieme ai medici castelnovesi Carlo Boni e Mario Attolini che avevano ricevuto indicazioni per costruire un progetto pilota nell’ambito della strategia nazionale Aree Interne, per i servizi dell’ospedale Sant’Anna, comprensivo della possibile riapertura del punto nascite chiuso due anni fa” e che il “viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, esponente del Movimento 5 Stelle, si impegna ad esaminare il progetto per la riapertura” (Gazzetta di RE).
Anche se accogliamo positivamente ogni notizia che possa dare una speranza di riapertura di un servizio essenziale per il territorio, non siamo sicuri che sia il percorso più giusto e soprattutto il più veloce.
In primis il nostro ospedale è periferico ma non paragonabile a piccoli presidi montani quali quelli a cui si ispirano questi tipi di progetti, e non dobbiamo dimenticarci che il punto nascita c’era e funzionava in deroga, quindi non serve inventare niente di nuovo e spendere altri soldi pubblici ma semplicemente ripristinare le condizioni precedenti ed adeguare quanto non a normativa per la sicurezza.
Poi non dimentichiamo che non sarebbe sicuramente un procedimento rapido (probabilmente anni tra la progettazione, lo stanziamento dei fondi e l’attuazione), quindi preferiremmo come gruppo M5S che vive in questo territorio e quindi il disagio di questo servizio di cui siamo stati privati, che si procedesse con il precedente impegno preso nei confronti dei nostri cittadini.
A tale proposito nei prossimi giorni il nostro capogruppo Maioli Luca cercherà di prendere contatti con la Spadoni e gli altri parlamentari e consiglieri regionali che hanno sottoscritto il patto della Cicogna per organizzare un incontro pubblico (prima delle elezioni regionali) al fine di illustrare la situazione attuale alla popolazione residente.
Daremo successiva informativa del luogo e data dell’evento.
M5S C.Monti