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Dal 16 febbraio la mostra fotografica di Pietro Magnani a Palazzo Ducale

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Inaugura sabato, 16 febbraio, alle ore 18 a Palazzo Ducale, la mostra fotografica “Traiettorie – Le strade di uno sguardo”, che propone le opere del giovane fotografo felinese Pietro Magnani. Magnani, appassionato di musica e di viaggi, ha realizzato reportage in nord Europa, Uganda, Hong Kong, Giappone, Messico e diversi territori degli Stati Uniti. Inoltre ha condotto progetti di ricerca fotografica con immagini molto suggestive e a volte anche spiazzanti, che rimandano ad un ambito artistico surrealista. Come ad esempio nel progetto “The Unknowns”, sul distacco tra uomo e natura. Saranno in mostra, fino al 10 marzo, 40 immagini suddivise in 6 categorie che ripercorrono un itinerario fotografico lungo 10 anni.
“Per me il viaggio – spiega Magnani – va inteso come ricerca, pianificazione, superamento di limiti. Come esplorazione di mondi e realtà di cui spesso non conosciamo nemmeno l’esistenza. Come comprensione dei diversi aspetti storici e sociologici che caratterizzano un’umanità così ampia e complessa. Della fragile temporaneità dell’ambiente che ci circonda e degli esseri viventi che lo abitano. Viaggiare per vedere, viaggiare per analizzare, ma soprattutto viaggiare per capire”. La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura, vede la collaborazione dell’associazione Cik. Afferma l’Assessore Emanuele Ferrari: “Le traiettorie delle fotografie di Pietro non sono il semplice percorso da un punto all’altro del pianeta. Non definiscono il luogo di caduta del suo sguardo. Sono piuttosto il suo modo di abitare il mondo, di tenersi legato ai luoghi con il proprio corpo, di muoversi verso un altro uomo, verso un animale, verso l’idea di uno spazio, naturale o costruito. Ma sempre cercando di rispettare la giusta distanza: tra lui e quell’uomo, quell’animale, quello spazio, anche quando irrimediabilmente vuoto, o irrimediabilmente intricato. Pietro conosce le strade del suo sguardo, ma sa anche che non finirà mai di percorrerle. Sente che in queste strade a volte può ascoltare una certa musica. E quel suono lo guida. Gli fa trovare il posto che cerca. Un’idea di casa. Dove ripartire ancora una volta. Perché in fondo il mondo è sempre un passo più in là, oltre gli spari, gli scatti. Tutto ancora da immaginare, da scrivere e attraversare. Da ascoltare. Su quella soglia”.