Inaugura sabato, 31 marzo, una interessante mostra ospitata nelle sale espositive di Palazzo Ducale, in via Roma. La mostra “L’epica della Memoria” propone le opere di Carlo Mastronardi, artista rubierese di adozione che espone per la prima volta a Castelnovo. Le sue opere saranno ospitate a Palazzo Ducale fino al 1° Maggio. L’inaugurazione invece sarà sabato alle ore 17: il vernissage vedrà l’intervento del curatore, Sandro Parmiggiani, critico d’arte, autore di testi di presentazione di mostre e per diverse riviste di settore, e già curatore delle attività espositive di Palazzo Magnani a Reggio Emilia.
Carlo Mastronardi nasce nel 1940 a Prepotto in provincia di Udine. All’età di 10 anni si trasferisce a Rubiera assieme alla famiglia dove tuttora vive. Studia al liceo artistico di Roma e si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. La sua è una ricerca artistica fortemente autonoma, che riaggiorna i modelli dell’informale italiano ed europeo: una rivisitazione che riguarda soprattutto la gestualità e la materia, senza tuttavia recidere completamente i ponti con una residua riconoscibilità della forma e della figura. Figura che molto spesso fa riferimento al paesaggio e alla civiltà contadina emiliana.
Ha alle spalle diverse esposizioni anche all’estero, con particolare riscontro nei Paesi del centro Europa. In passato ha anche avuto modo di esporre insieme all’artista castelnovese Corrado Tagliati.
Sulla mostra spiega l’Assessore alla Cultura, Emanuele Ferrari: “Siamo molto onorati di ospitare le opere di Carlo Mastronardi, si tratta di un percorso davvero intenso e profondo: parte dalle memorie della sua infanzia in Friuli, nel cuore di quello che è un tratto fondamentale della nostra cultura, la civiltà contadina e i suoi ritmi, i suoi riti, il legame ancestrale che si crea tra il tempo dell’uomo e quello della natura. Da qui nasce un sentire speciale e quasi una capacità di udire quello che il tempo lascia sopravvivere e rivela di un passato che torna a risuonare nel presente, questa Epica della memoria, come l’ha mirabilmente definita il curatore della mostra Sandro Parmiggiani, è una riflessione potente anche sul nostro tempo, sul nostro paesaggio che non è soltanto quello esteriore, ma forse quello più radicato nell’anima delle persone e delle cose, quell’anima e quella forma primigenia, forma del ricordo e insieme ricordo di una forma, che il lavoro di Mastronardi incessantemente non si stanca di indagare, in tutte le sue sfumature, nel dialogo necessario tra ombra e luci, una bellezza che incalza e ci chiama non soltanto a guardare, ma forse soprattutto ad ascoltare per vedere, per andare un passo al di là”.
Dopo l’inaugurazione di sabato la mostra sarà visitabile ogni venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 15.30 alle 18.30.