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La replica del capogruppo Genitoni alle dichiarazioni del Sindaco Bini

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In riferimento a quanto dichiarato dal Sindaco Enrico Bini ieri agli organi di stampa su un mio scarso impegno per la battaglia sulla salvaguardia del nostro punto nascite e su fantasiose illazioni riguardo ad un mio ipotetico “ritorno politico” mi sembra doveroso fare una serie di precisazioni, non tanto a lui che queste cose le sa già, ma ai cittadini che non ne sono a conoscenza.
Come portavoce del locale M5S mi sono da subito attivato con il nostro gruppo Consigliare a sostegno del nascente comitato cittadino “Salviamo le Cicogne di Montagna” chiedendo da subito una unità tra le rappresentanze politiche del territorio abbassando le bandiere di partito per sostenere questa espressione democratica di cittadinanza attiva (ci sono state varie agenzie stampa al riguardo).
Al tempo stesso oltre a richiedere l’aiuto dei nostri Consiglieri regionali  Gianluca Sassi e Rafaella Sensoli abbiamo iniziato azioni ufficiali sia in ambito del Consilio Comunale sia nel Consiglio dei Comuni presentando e protocollando il documento redatto dal comitato trovando però la sua resistenza ad approvarlo.
Al tempo stesso abbiamo iniziato ad attivarci per creare una rete di comuni solidali alla nostra causa nella provincia di RE e abbiamo chiesto ai nostri portavoce locali di presentare lo stesso Ordine del Giorno ove in alcuni casi è stato approvato all’unanimità a differenza dei Consigli presieduti dal Sindaco Enrico Bini.
Sempre a rappresentanza del nostro gruppo ho insistito perché si svolgesse un incontro ufficiale tra lo stesso Sindaco ed on una rappresentanza  del Comitato, incontro avvenuto in presenza del sottoscritto, del Sindaco, dell’assessore Bertucci e di 4 rappresentanti del Comitato presso la sede dell’Unione dei Comuni.
Proseguendo abbiamo messo in contatto il Comitato con i Comitati nazionali al fine di potersi confrontare anche con loro ed elaborare azioni più efficaci sul territorio.
Sono sempre stato presente agli incontri sia organizzati dal Comitato che dal Sindaco ma ad un certo punto non mi sono più giunte convocazioni da parte del Sindaco (anche su questo punto vi sono state agenzie di stampa, e se le ha sarebbe bene mostrarle), così come non sono stato informato (se non a decisione presa) della serata in teatro ove trovandomi all’estero per motivi di lavoro non ho potuto partecipare  personalmente ma dove erano presenti gli altri Consiglieri del nostro gruppo.
Infine per quanto riguarda la consegna delle firme in Regione avevo chiesto se possibile fare un cambio data per accompagnare anche io ma mi è stato risposto dal Comitato che vi erano scadenze per le quali non era possibile rinviare la data (data in cui io non potevo essere presente), mentre ho partecipato in qualità di cittadino all’ultima fiaccolata.
In tutto questo tempo mi sono sempre confrontato sia con i nostri portavoce in Regione (dove si potevano oggettivamente intraprendere le azioni istituzionali più incisive visto l’ambito di competenza) sia con i portavoce provinciali che con il Comitato, e tutto questo sfruttando il mio tempo libero perché come il Sindaco ben sa io lavoro e non posso come consigliere di minoranza (che non percepisce nessuna indennità di carica) fare di più.
Quindi con le sue dichiarazioni ha mentito o perlomeno espresso un giudizio di merito del tutto personale, essendo lui in prima persona al corrente di quanto detto. Perché lo abbia fatto sinceramente non lo capisco, visto il suo costante impegno per la trasparenza, onestà e sincerità.  Vorrei ricordagli come fatto in più occasioni che un Sindaco è il Sindaco di tutti quindi anche il mio Sindaco e come cittadino mi aspetterei un minimo di rispetto da parte di chi istituzionalmente mi deve rappresentare.
Tornando al merito della questione mi permetto di rinnovare il mio invito ad una azione di protesta nei confronti della regione accogliendo la proposta di dimissioni dell’intero Consiglio fondamentalmente per due ragioni:
1)      Visto i risultati ottenuti sino ad ora non penso che rimanendo potremmo ottenerne dei migliori riguardo ad un servizio fondamentale per i nostri cittadini quale è il mantenimento del nostro punto nascita;
2)      Le lotte per la salvaguardia dei diritti hanno sempre implicato di prendere posizioni nette nei confronti di chi è chiamato a prenderle. Quando gli operai pensano di essere stati privati di un diritto scioperano contro l’azienda nella quale lavorano e non contro ignoti. Nel nostro caso l’azienda è la regione ed il “padrone” il PD che lo governa. Come istituzione politica che rappresenta i cittadini del nostro  territorio dobbiamo decidere se rimanere con il “PD” calando le braghe e di fatto accettando la decisione presa riguardo il nostro ospedale oppure se dissociarci rinunciando al nostro incarico lasciando a loro la responsabilità civile di quello che stanno facendo. Rimanere sarebbe essere compici.
Infine concludo rassicurando sia il Sindaco che i cittadini tutti riguardo ai mei presunti “ritorni politici” perché non ho alcuna intenzione di ricandidarmi (e d io quello che dico lo faccio) perché ho un lavoro che impegna molto del mio tempo ed una famiglia che merita il resto.

Genitoni Massimiliano
M5S