Una nuova proposta espositiva di alto livello prende il via nelle sale di Palazzo Ducale, dove sabato 27 maggio sarà inaugurata la mostra “Urti-Canto”, esposizione di Ermanio Beretti, con opere dedicate in particolare ad alberi e piante, ovviamente filtrate attraverso la sua immaginazione e la sua prospettiva artistica. Beretti, docente, animatore del territorio, artista da tanti anni, è una persona molto conosciuta in Appennino, e questa mostra sarà l’occasione per ripercorrere una carriera lunga e importante. Nato a Spigone di Vetto nel 1953, da sempre Beretti ama l’ironia che sa di terra e vento, voli e nuvole. Vive a Pianezzo, in comune di Carpineti, e coltiva erbe aromatiche. È diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Risalgono al 1978 i suoi primi interventi pittorici, decorazioni ambientali, in cui ha modo di sperimentare gli studi sul colore e sulla percezione appresi dai suoi maestri d’Accademia, Luigi Veronesi, Davide Boriani, Gabriele de Vecchi, Alik Cavaliere. In questi anni si dedica pure al design, con particolare attenzione alle strutture ludico-pedagogiche per l’infanzia. Comincia nel 1979 la produzione artistica più propriamente detta , ricerche di formule geometriche ed elementari, sottolineate dal neon, le cui notevoli dimensioni indicano una tensione a coinvolgere lo spazio circostante. Il lavoro degli anni seguenti segna il ritorno alla pittura. Gli ultimi lavori sono sotto il segno dell’ironia: Beretti gioca con i significati di parole e di cose, con il canto dell’ironia che sa di terra, vento, voli e nuvole. Durante la sua attività, Beretti ha avuto modo di esporre a Milano, Reggio Emilia, Siena, La Valetta (Malta), e in Appennino, dove ha anche collaborato, e continua a farlo, a proposte artistiche personali e collettive, non solo in spazi espositivi ma anche sul territorio. Sull’esposizione afferma l’Assessore alla cultura, Emanuele Ferrari: “Due sono le parole guida di questa mostra: poesia e ironia. Uno sguardo stupito che si posa su alberi e piante e li racconta nel loro essere parte di un tutto, il paesaggio, ma anche porta piccola e misteriosa sui segreti della natura. Come un moderno Ovidio, Ermanio Beretti ci conduce nel suo immaginario di metamorfosi, giochi di parole, scherzi e pensieri di profonda leggerezza, alla scoperta dei “fossi di buon senso”, contro le autostrade del consumo, dove regna silenziosa la regina ortica, erba cattiva che nasconde e rivela il suo canto del mondo”.
La mostra inaugurerà sabato 27 maggio, nelle sale al piano terra di Palazzo Ducale, alle ore 17 con la partecipazione di musicisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Peri-Merulo”: Maddalena Silvetti al violino e Consuelo Zannini al clarinetto. La mostra sarà poi visitabile fino al 18 giugno ogni venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 16 alle 19.