Non sarà semplicemente la presentazione di un nuovo libro, ma un tributo quasi doveroso del territorio a un ragazzo semplice, pur essendo un grandissimo campione, con profonde e salde radici, che ha contribuito a far conoscere lo stesso territorio in tutto il mondo sulla base di valori positivi. Venerdì, 23 dicembre, al Teatro Bismantova dalle ore 18 si terrà un evento speciale in cui la medaglia d’oro olimpica Giuliano Razzoli presenterà il suo libro “Vai Razzo, veloce e feroce” scritto insieme a Luca Leone. Il programma della presentazione al Bismantova prevede l’intervento del Sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini, quello del Presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano Fausto Giovanelli, poi un dialogo con il campione villaminozzese moderato da Cinzia Rubertelli. Al termine sarà possibile acquistare il libro di Razzoli autografato dal campione.
“Per noi è un grandissimo piacere ospitare questa iniziativa, per diversi motivi – afferma il Sindaco Bini –. Giuliano è un giovane dell’Appennino a pieno titolo: è nato a Castelnovo, ha frequentato le scuole superiori al Cattaneo – Dall’Aglio dove è anche tornato dopo la sua vittoria olimpica in più occasioni per parlare con gli studenti, e Villa Minozzo resta il suo paese in modo viscerale. Un atleta di altissimo livello che con la sua carriera e le sue parole trasmette i valori di un vero campione: sacrificio, impegno, disciplina, e soprattutto la capacità di superare le difficoltà, grazie a una volontà encomiabile. Infine, credo sia un biglietto da visita importantissimo per un territorio che si fregia di investire molto sullo sport, come veicolo di crescita per bambini e ragazzi, ma anche per il turismo sportivo. Razzo tra l’altro è in prima persona un promotore dell’Appennino in molti modi, anche attraverso il suo splendido fan club ormai rinomato in tutte le località toccate dagli eventi di Coppa del Mondo di sci”.
Aggiunge il Presidente del Parco Fausto Giovanelli: “Razzoli è un esempio perfetto di cittadino dell’Appennino inserito nel mondo, in linea con i valori che ci identificano come area Mab Unesco, che significa vivere in modo attivo la contemporaneità, essere come persone e territorio d’Appennino protagonisti e non periferia del mondo, essere “winners” e non “losers” nella globalizzazione, reagire anche da qui alla crisi di questa vecchia e un po’ stanca Europa. Essere una riserva di biosfera significa mettere in valore le qualità del clima, della terra, dei saperi consolidati, del patrimonio di beni comuni e senso di comunità, e in particolare le persone che qui sono cresciute e che dal territorio hanno attinto valori e saperi, che con il territorio mantengono un forte legame di appartenenza dovunque nel mondo la loro vita li porti”.
Parole che vengono confermate dallo stesso Razzoli nel descrivere il suo libro: “Sono un uomo di sport. Non faccio un mestiere che possa permettermi di salvare la vita a una persona; che so, il medico, l’infermiere, il cooperante, il vigile del fuoco o chi sa cos’altro. Sono uno sportivo, mi nutro di emozioni in questa mia avventura lunga come tutta la mia vita, e queste emozioni cerco di condividerle con coloro che mi seguono. Non so se le emozioni sportive possano aiutare a vivere meglio in questo momento di crisi economica, sociale e civile. In questo momento in cui il mondo sembra in fiamme. Però io ci provo, provo a seminare in giro cose di cui ricordarsi con piacere, consapevole che senza emozioni la vita è priva del suo sale, un po’ come una pista che si sfalda”.