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L’Appennino Reggiano selezionato come prima tra le Aree Interne nell’importante programma nazionale

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“Un risultato straordinario, che ci apre prospettive molto importanti per il futuro”. Così il Sindaco di Castelnovo Monti e Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano, Enrico Bini, commenta con comprensibile entusiasmo che il progetto costruito e presentato dall’area dell’Unione Appennino, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, e inserito nel programma del Governo dedicato alle Aree Interne, è stato il primo in assoluto ad essere selezionato, ed è il primo ad entrare così in questa strategia a lungo termine “finalizzata – spiega il programma ufficiale – ad affrontare la persistente sottoutilizzazione di risorse e a ridurre l’esclusione sociale in specifici luoghi promuovendo la fornitura di beni e servizi pubblici integrati adattati ai contesti”. Per presentare questo importante risultato è stata organizzato un incontro nella sede della Provincia di Reggio, al quale hanno partecipato oltre a Bini, Caterina Brancaleoni, Responsabile del coordinamento tecnico del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Emilia-Romagna, il Presidente della Provincia Giammaria Manghi, Teresa Capua e Celeste Pacifico anche loro del Nucleo di Valutazione della Regione, Giampiero Lupatelli del Caire, Giovanni Teneggi in rappresentanza della Camera di Commercio di Reggio, ed in rappresentanza dei Comuni dell’Appennino Antonio Manari (Sindaco di Ventasso), Aronne Ruffini (Vice Sindaco di Vetto), Tiziano Borghi (Sindaco di Carpineti) ed i consiglieri neo eletti a Casina Tommaso Manfreda e Giorgio Leuratti.

“E’ davvero una notizia che avrà ricadute molto concrete sul territorio – ha spiegato Bini -. Essere selezionati come prima area in assoluto riconosce il valore del progetto che abbiamo presentato ed anche illustrato pubblicamente con interventi di medici, studenti e insegnanti, rappresentanti del mondo agricolo e produttivo, dell’ambito culturale, del Parco nazionale e della riserva Mab Unesco, appartenenze queste ultime che certamente hanno avuto un peso nel risultato positivo della audizione. Credo infatti che il dinamismo della comunità, la sua capacità di guardare oltre confini ristretti, l’aver già avviato su questo specifico progetto una collaborazione con i comuni appenninici delle province vicine, Parma e Modena, siano stati elementi che ci hanno portato a raggiungere questo obiettivo. Un risultato che comunque premia il valore di un sistema – territorio che è stato costruito negli anni, gradualmente consolidato, e non riguarda quindi solo il lavoro di questa Amministrazione ma anche le precedenti”. E ha concluso: “Voglio ringraziare e ricordare in questa occasione l’Architetto Ugo Baldini, scomparso lo scorso gennaio, che ci ha affiancato nella predisposizione del progetto: questo risultato è anche merito suo. E ringrazio anche Giampiero Lupatelli del Caire che ha ugualmente collaborato al progetto, e la Camera di Commercio di Reggio che ci ha fortemente sostenuto nel presentarlo. Sul piano pratico questo inserimento porterà all’assegnazione di più di 7 milioni di euro su tre anni, ed alla priorità nell’assegnazione degli altri fondi europei e nei progetti di innovazione territoriale. Abbiamo già cominciato a lavorare e presto partiranno alcuni interventi importanti su questa strategia che illustreremo di volta in volta. Tutto il territorio ha voluto smettere di lamentarsi e cominciare a lavorare su cose concrete, a partire dalla tenuta e il rafforzamento di servizi di rilievo comprensoriale come l’Ospedale e le Scuole superiori”.

Ha aggiunto Giammaria Manghi: “E’ un momento che rivela la proattività di una zona della nostra provincia che ha caratteristiche specifiche, su cui insistono i finanziamenti promossi dal Governo: l’obiettivo è la vivacizzazione soprattutto dove c’è un dato demografico e strutturale in calo, ma in cui c’è la possibilità di puntare su nuove prospettive per il futuro. Noi abbiamo segnali in controtendenza nell’Appennino rispetto a queste difficoltà: l’Unione sta compiendo passi importanti, la fusione del Comune di Ventasso è stato un segnale di innovazione amministrativa essenziale per la sopravvivenza dei territori, il riconoscimento di area Mab Unesco è di una importanza straordinaria perché riconosce i termini di identità, valore e storia del territorio. La capacità di essere riconosciuti come prima area interna grazie alle idee e ai progetti messi in campo, e la capacità di collaborazione di tutto l’Appennino hanno portato questo risultato”.

Per Giovanni Teneggi “l’asse economico-istituzionale-sociale è quello che permette al territorio di giocarsi le sue opportunità. La Camera di Commercio ha appoggiato da subito questo percorso che non è assistenzialista ma di protagonismo dell’Appennino. Ora saremo parte del percorso per garantire un apporto di competenze in ambito economico e imprenditoriale”.

Il Presidente del Parco nazionale Fausto Giovanelli ha espresso “grande soddisfazione e ancor di più apprezzamento per la scelta compiuta congiuntamente dalla Regione Emilia Romagna e dalla task force del governo di individuare nelle aree Mab Unesco, e in primis in quella dell’Appennino, la dimensione strategica per le politiche delle Aree Interne. Da un lato, viene riconosciuta la utilità e la qualità dell’approccio Mab ai territori rurali a rischio di marginalità; dall’altro si sottraggono le strategie delle “aree interne” al rischio di diventare una nuova forma di assistenzialismo, per collocarle finalmente in un paradigma nuovo di ricerca, sviluppo e competitività fondate sull’innovazione e la condivisione, tra politiche pubbliche, e capacitazioni e iniziative private. Complimenti agli amministratori locali che sono stati capaci della collaborazione che è stata fattore decisivo di questo primo risultato”.

Da parte sua la Regione, per voce di Caterina Brancaleone, ha sottolineato che “la strategia nazionale aree interne, coordinata dall’assessore Patrizio Bianchi,  si inserisce nella programmazione di sviluppo territoriale regionale, in particolare nell’asse appenninico. Il programma nazionale potrà generare effetti tangibili e concreti solo se coordinato e strettamente integrato con la programmazione dei Fondi europei della programmazione 2014-2020, a partire dal programma Leader, ma anche in relazione al Programma di sviluppo della montagna in fase di sviluppo. A questo scopo la Regione ha organizzato una task force “Aree interne” alla quale partecipano, oltre alla Regione stessa, i rappresentanti dei quattro territori selezionati, per assicurare che i fondi regionali siano destinati a progetti di sviluppo, coerenti con la strategia di sviluppo regionale. La cifra di 3 milioni e 700 mila euro è quanto sarà messa a disposizione dal Governo per progetti su mobilità istruzione e servizi alla persona, l’uguale cifra messa a disposizione dalla Regione andrà su progetti di sviluppo locale. Poi ci saranno investimenti ulteriori, ad esempio sull’agenda Leader per l’infrastrutturazione digitale, il piano di sviluppo rurale ed altri obiettivi strategici quali turismo, attività produttive, e gli obiettivi individuati dal territorio sui suoi caratteri distintivi”.

Sul progetto ha illustrato lo stesso Lupatelli: “La Regione Emilia Romagna, con il Comitato nazionale Aree interne, ha individuato l’Appennino reggiano come prima area pilota regionale; si tratta di una Strategia che vuole “rimettere in gioco” le aree rimaste ai margini dello sviluppo mettendo assieme iniziative per migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi con progetti di sviluppo locale “cuciti su misura”  sulle specificità delle diverse aree e condivisi con gli attori locali. L’Area Progetto, quella cioè su cui si concentreranno gli interventi, coincide con il territorio dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano (e la presenza dell’Unione, e la sua attività di coordinamento  è stato uno dei fattori decisivi che hanno orientato la scelta); l’Area Strategia, quella invece verso la quale si diffonderanno gli effetti attesi dal successo della iniziativa, è più estesa e coincide con il territorio che partecipa al programma Mab Unesco (altri 14 comuni delle Province di Modena, Reggio Emilia e Parma che si sono incontrati lo scorso 15 giugno a Castelnovo per condividere il decollo dell’iniziativa). Comunque non è un traguardo, è l’inizio di un percorso in cui saremo impegnati fortemente”.

Nei prossimi giorni verrà trasmessa a Roma e a Bologna la “Bozza di Strategia” che è stata maturata in questi mesi di preparazione della candidatura

Allegati:

– SCHEDA cos’è il Progetto Nazionale Aree Interne