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Una conferenza per la montagna all’insegna di una nuova visione positiva, per un territorio ricco di potenzialità

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Un Teatro Bismantova gremito ha accolto questa mattina la 13° edizione della Conferenza Regionale per la montagna, dal suggestivo e significativo titolo “Appennino: una terra per viverci”, prendendo spunto da un verso del poeta Attilio Bertolucci. Alla Conferenza sono intervenuti il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, gli Assessori regionali Paola Gazzolo (Difesa del suolo, protezione civile, politiche ambientali e della montagna), Simona Caselli (Agricoltura, caccia e pesca), Andrea Corsini (Turismo e commercio), Palma Costi (Attività produttive, piano energetico, economia verde), Raffaele Donini (Trasporti, reti infrastrutturali materiali e immateriali, agenda digitale), il Presidente della Provincia di Reggio Giammaria Manghi. Insieme a loro amministratori di tutte le zone montane della regione, esponenti di Anci, Uncem, delle categorie economiche e sociali delle nove province emiliano romagnole.

A fare gli onori di casa è stato il Sindaco di Castelnovo e Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino reggiano Enrico Bini: “Fino a non molti anni fa – ha detto – le aree montane di questa Regione erano una sorta di appendice debole rispetto a una pianura e un’area urbana che erano trainanti in tutto: economicamente, dal punto di vista commerciale, nelle potenzialità aziendali e lavorative. La crisi economica che ci ha colpito tutti dal 2008 ha inciso su questa distinzione, e possiamo dire che oggi il divario tra territori economicamente forti ed altri deboli si è decisamente livellato. Oggi la montagna può davvero, in modo concreto, essere una risorsa preziosa per tutta la regione, può essere il luogo promotore di un nuovo modello di sviluppo, che non cerca più di importare ciò che funziona o funzionava in città e in pianura, ma che si basa sul reale patrimonio dei nostri territori: l’ambiente, il paesaggio, produzioni agroalimentari di altissima qualità, imprenditori che rendono un valore aggiunto il loro attaccamento al territorio, le risorse boschive, le potenzialità nella produzione di energia pulita con l’idroelettrico, l’eolico, le biomasse, e naturalmente il turismo. Oggi tra l’altro possiamo puntare su un fenomeno che innegabilmente si fa percepire nei Paesi avanzati: una crisi dell’inurbamento, tendenza di lungo periodo che sta ormai mostrando tutti i suoi limiti e che spinge molti alla ricerca di una maggiore qualità della vita. E’ fondamentale però la massima attenzione al mantenimento dei servizi essenziali sul territorio”.

Paola Gazzolo, che ha poi coordinato l’intera mattinata, ha posto l’attenzione sul fatto che “oggi vivere e lavorare nelle zone di montagna può diventare molto competitivo. Possiamo invogliare nuove persone ad arrivare qui. Con il nuovo programma regionale per la montagna vogliamo imprimere un cambiamento alle politiche territoriali, intervenendo su quattro priorità: l’infrastrutturazione della banda ultralarga per l’Appennino, la filiera dell’energia rinnovabile e le azioni contro il cambiamento climatico; lo sviluppo innovativo delle imprese nelle filiere consolidate e lo sviluppo di nuove imprese; un “laboratorio Appennino” per far crescere le competenze e le capacità di progettazione”. Ovviamente un obiettivo forte della Regione è anche il contrasto al dissesto idrogeologico “sulle 79 mila frane censite in Emilia Romagna – ha concluso la Gazzolo – di cui il 45% attive”.

Simona Caselli ha aggiunto che “le risorse messe a bando sull’agricoltura in montagna nel 2015 sono ingenti, ammontano complessivamente a circa 184 milioni di euro, e le domande sono state alquanto numerose. Segnalano inoltre un dinamismo del settore, con molte richieste di insediamento di nuove aziende da parte di giovani, e una forte attenzione per il biologico. Abbiamo messo risorse importanti anche per la forestazione e per la tutela della castanicoltura, che ha un carattere identitario e storico per il nostro Appennino”.

Corsini ha parlato di turismo, evidenziando come “il 2015 abbia fornito dati positivi per il settore, con 1,5 milioni di turisti in più che hanno visitato la nostra regione, e di questi un terzo ha scelto di recarsi nelle zone di montagna. La nuova Legge regionale sul turismo punta ad un pieno rilancio dell’economia turistica in Appennino, ed alla crescita delle zone finora meno interessate dai grandi flussi”. Ed ha concluso annunciando che “si stanno valutando forme di compensazione rivolte alle stazioni sciistiche colpite dalle avversità meteo, in particolare l’assenza di neve, di questa stagione”. Sul settore sono previsti tra l’altro investimenti in montagna per 18 milioni a sostegno della riqualificazione delle strutture ricettive.

Donini ha spiegato le scelte verso “una politica sulla mobilità che sia più attenta al trasporto pubblico, ma anche alla manutenzione sulle strade di montagna. Abbiamo di recente stanziato 4 milioni di euro in più per manutenzioni straordinarie. Un forte impegno lo rivolgeremo poi in particolare alla diffusione della banda ultralarga: il nostro obiettivo è di fornire una banda a 30 mega al 100% della popolazione regionale entro il 2020, e abbiamo studi che ci dicono che questo provvedimento comporterà un aumento dell’1,5% di occupazione giovanile. Su questo tema siamo pronti ad un salto di qualità senza precedenti”.

Palma Costi ha posto l’attenzione sulla montagna come “bacino straordinario per le fonti energetiche alternative. Intervenendo con convinzione su questo settore ci può essere una consistente riduzione della spesa energetica per i residenti ed anche per le aziende che operano qui. Grande attenzione in questi territori deve poi essere data alla bioedilizia ed alle possibilità legate all’uso del legno in edilizia”.

Dopo diversi interventi di Amminsitratori e rappresentanti delle categorie economiche e sociali (tra i quali il Presidente del Parco nazionale Fausto Giovanelli che ha illustrato le potenzialità dell’area Mab Unesco, di Giovanni Teneggi direttore di Confcooperative che ha ribadito la necessità di una attenzione particolare alla permanenza dei servizi anche al di là dei parametri numerici e di economicità, delle associazioni agricole che hanno chiesto particolare attenzione anche allo snellimento della burocrazia su settori strategici, comprese le attività di forestazione), le conclusioni hanno visto intervenire il Presidente Stefano Bonaccini: “Credo che davvero sia fondamentale smettere di far passare una immagine della montagna come area disagiata. Crediamo nella montagna, noi come Regione ci crediamo con forza, perché se è più forte la montagna è più forte la regione. Abbiamo delle caratteristiche che si esprimono in modo particolare nelle aree montane che ci pongono ai vertici mondiali: la produzione agroalimentare ad esempio, con un numero di prodotti Igp che hanno una concentrazione che non si riscontra altrove. Agricoltura e cucina una volta erano considerati settori umili, oggi sono trend molto forti, in crescita e con forte appeal sui giovani. I settori turistici che segnano la crescita maggiore sono quello culturale e quello legato al wellness, e in questo la montagna ha delle potenzialità enormi, ora con l’area Mab Unesco anche attraverso canali internazionali ampiamente riconosciuti. Abbiamo anche elementi positivi a livello nazionale: quest’anno il Governo ha ripristinato il fondo nazionale per la montagna. Abbiamo scelto di investire 150 milioni sul dissesto idrogeologico, superando la logica degli interventi di emergenza per attivare invece un piano decennale di prevenzione con interventi strutturali. Il primo obiettivo deve realmente essere che le persone che vivono qui vogliano rimanere a viverci e lavorarci, ed altre siano invogliate a farlo. Sarà essenziale anche la garanzia delle fruibilità delle strade. Su questo intendiamo fissare una quota del bilancio dedicata ogni anno per le strade dell’Appennino”. E sui servizi ha concluso: “Non chiuderemo nessun ospedale, questo lo garantisco, anzi apriremo servizi nuovi, come a breve a Reggio il nuovo CORE. Andremo ad ammodernare i servizi esistenti. Sappiamo che gli ospedali di montagna hanno un ruolo peculiare di tenuta sociale, ma ovviamente vogliamo dei servizi che offrano garanzie di qualità. Su questo ci troveremo attorno ad un tavolo con voi rappresentanti delle aree montane e l’Assessore Venturi per individuare gli investimenti che dovremo fare. Sul turismo sosterremo i comparti sciistici e sportivi, ma anche qui è positivo che gli italiani stiano ricominciando a spendere e il nostro Appennino è una meta molto considerata. L’incontro di oggi comunque è solo la tappa di un percorso, che continuerà, intendiamo proseguire un contatto stretto con tutte le zone montane, costante, per cui torneremo a vederci molto presto”.

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