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Parte in tutte le scuole dell’Appennino Reggiano il progetto didattico di ERP Italia, IREN, e WWF Ricerche e Progetti

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L’educazione ambientale al riciclo delle pile esauste inizia sui banchi di scuola 

Castelnovo ne Monti, 15 dicembre 2015 – Con la consegna del materiale didattico, programmata nella giornata di lunedì 14 dicembre, prenderà il via in tutte le scuole elementari e medie di 10 Comuni dell’Appennino Reggiano il progetto didattico di educazione ambientale su rifiuti, gestione delle risorse ed energia organizzato da ERP Italia, IREN e WWF Ricerche e Progetti.Il progetto, che coinvolgerà circa 1.900 alunni delle scuole di Castelnovo ne’ Monti, Busana, Carpineti, Casina, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Vetto, Villa Minozzo e Toano, si propone di fornire le cognizioni di base sull’energia e, in particolare, sul ciclo di vita delle comunissime batterie portatili monouso e ricaricabili, oltre che di sensibilizzare le comunità del territorio sull’importanza della raccolta delle pile esauste. Stamattina è stato presentato in Municipio, con la partecipazione di Arturo Bertoldi di Iren, Carla Canedoli Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Castelnovo Monti, Emanuele Ferrari vice sindaco di Castelnovo Monti, Lorenzo Franchini Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Busana.

Allo scopo di avvicinare e appassionare i bambini alle tematiche ambientali legate alla destinazione finale delle pile esauste e delle apparecchiature elettriche o elettroniche non più funzionanti o in disuso, il programma didattico prevede incontri formativi con insegnanti e studenti delle scuole. Attraverso materiali didattici ad hoc (opuscoli, poster e cartoline) saranno spiegati la composizione e il funzionamento delle pile, l’inquinamento dovuto all’abbandono nell’ambiente di questa tipologia di rifiuti e l’importanza del sistema nazionale di raccolta e riciclo.Al termine di questa fase di formazione, partirà a gennaio la seconda parte del progetto dedicata alla raccolta straordinaria di pile esauste guidata da Iren. Tutte le classi, infatti, saranno incoraggiate a partecipare attivamente. Inoltre, tutte le scuole saranno dotate degli appositi raccoglitori per la raccolta forniti da ERP Italia.

Il progetto di IREN, ERP Italia e WWF Ricerche e Progetti si concluderà a marzo con una giornata in cui saranno pesati i raccoglitori conferiti dalle scuole. All’istituto vincitore spetterà un riconoscimento ufficiale e ulteriori premi che saranno consegnati alle classi che avranno raggiunto il miglior punteggio in termini di gr per studente.

“Insieme ad IREN – che si occuperà del servizio di raccolta, pesatura e stoccaggio temporaneo – e WWF Progetti e Ricerche, con cui collaboriamo attivamente da tempo, abbiamo studiato un percorso didattico, di divulgazione e di sensibilizzazione che tiene conto delle peculiarità dei comuni della fascia appenninica” – dichiara Samantha Charalambous, Marketing Manager di ERP Italia. ”In questo territorio montano più che altrove la scuola rappresenta non solo un servizio essenziale, ma anche un primario centro di aggregazione per realtà comunali cui fanno capo numerose frazioni. Per questo, il radicamento della buona pratica ambientale del conferimento delle pile esauste nei centri di raccolta comunali non può che passare dai banchi di scuola.”  

“Le scuole della Montagna reggiana sono da sempre sensibili ai temi ambientali e da tempo Iren collabora attivamente nella realizzazione di progetti didattici. – ricorda Arturo Bertoldi Responsabile Educazione Ambientale Iren – Il progetto promosso insieme a ERP Italia e WWF Ricerche e Progetti  per la sua capillarità rappresenta una ulteriore occasione per rafforzare a scuola come in famiglia una matura sensibilità ecologica”.

Aggiunge il Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano, Enrico Bini: “Ci fa molto piacere che  si sia scelto di investire sull’educazione ambientale “precoce”: i bambini e i ragazzi non soltanto hanno dimostrato in questi anni di essere particolarmente attenti agli aspetti della salvaguardia dell’ambiente, ma anche di essere ottimi “ambasciatori” di buone pratiche e informazioni importanti all’interno delle famiglie, spesso riuscendo a “educare” gli adulti grazie al loro entusiasmo”.

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